Space Jam, Il film sul basket per eccellenza non poteva non annoverare come protagonista indiscusso il GOAT Michael Jordan. Ambientato nel periodo del suo primo ritiro (1993-1995) e vede i Looney Tunes, capitanati dall’irriverente Bugs Bunny e dallo scapestrato Daffy Duck, affrontare i Monstars.
Ecco a voi le 5 curiosità sulla pellicola del 1996.
Ah dimenticavo, nel 2021 uscirà Space Jam 2, il protagonista sarà un certo Lebron James.
#1 Il monolite di “2001: Odissea nello spazio”
Non si può non iniziare con il botto! Come dimenticare la scena nella quale viene presentato il Moron Mountain, ossia il terrificante parco dei divertimenti da cui provengono i Nerdlucks? I più attenti avranno notato in lontananza apparire, per qualche secondo, uno degli oggetti più iconici della storia del cinema, ossia il famigerato monolite di “2001: Odissea nello spazio”, chiaro e palese omaggio allo storico film di Stanley Kubrick del 1968!
#2 Allenarsi anche durante le riprese
Jordan è diventato il migliore di sempre sia per le straordinarie doti cestistiche che il buon Dio gli ha donato, ma anche, e soprattutto, per la sua totale dedizione al gioco in ogni momento della sua esistenza. Per non venir meno a quelle che sono sempre state le sue abitudini, si fece allestire un campo da basket sul set al fine di continuare il suo programma di allenamento anche durante le riprese del film. Tuttavia quale occasione poteva essere più accattivante per le star di Hollywood, se non sfidare il più grande di sempre? Si narra che attori del calibro di Arnold Schwarzenegger, Antonio Banderas, Steven Seagall e molti altri si cimentarono in queste partite, venendo sottoposti al più classico dei trash talking e venendo umiliati dal 23. D’altronde, se sfidi il più forte del pianeta nel suo regno…
“Oh-oh, mi è semblato di vedele… è velo! È velo! È ploplio Michael Jordan!” (Titti, in “Space Jam”)
#3 Il talento delle 5 Star NBA
Tutti sapranno chi sono le 5 Star NBA che hanno “prestato” il loro talento ai Monstars, ossia Charles Barkley, Patrick Ewing, Larry Johnson, Muggsy Bogues e Shawn Bradley. La particolarità risiede negli ultimi, in quanto sono rispettivamente il più basso (1.60 m) ed il terzo più alto (2.29 m) di sempre ad aver mai calcato un parquet in NBA, con una differenza tra i due di ben 69 cm. Inoltre, come dimenticare la presenza nel film in una cameo (non certamente secondario) di un giocatore che qualche tiro negli anni ottanta e novanta era riuscito ad infilarlo nella retina: un certo Larry Joe Bird.
#4 Flop? Inizialmente sembrava di si
Atteso al botteghino come un buzzer beater di Jordan alle Finals, inizialmente non tenne fede alle altissime aspettative. Basti pensare che nel Nord America incassò “solo” 90 milioni di dollari. Una cifra che, in confronto ai 360 milioni di Independence Day, sempre del 1996, fu vista come un flop inaspettato. Per fortuna il tempo è stato galantuomo e nel corso degli anni successivi il film è diventato un vero e proprio cult, arrivando ad incassare circa 230 milioni di dollari, grazie soprattutto al pubblico dei più piccoli, che lo ha reso il film sul basket di maggiore successo finanziario di sempre. Quando si dice che i giovani sono il futuro, non si sbaglia.
#5 Tutto nasce da uno spot della Nike
Sì, avete letto bene! L’idea di creare una simile finezza cinematografica è nata dall’impatto mediatico che ebbe un spot della Nike del 1993. Lo spot aveva come protagonisti Michael Jordan e Bugs Bunny, con gli altri membri dei Looney Tunes a fare da corollari. Questo minuto di pubblicità segnerà la nascita dell’idea di realizzare Space Jam nelle menti dei produttori, tra i quali spicca la figura di Ivan Reitman, già ideatore di “Ghostbusters”. Quindi è proprio il caso di dirlo: mai pubblicità fu più gradita per i bambini degli anni novanta, che grazie a questo film hanno imparato ad apprezzare ed appassionarsi al fantastico sport con la palla a spicchi…