Il gesto di un campione non è mai banale. Il racconto della pennellata di Alex del Piero Pinturicchio di qualche anno fa 11 aprile 2012, Juventus Stadium di Torino.
Una delle Juventus forse più belle di quella stagione, quantomeno nel primo tempo, non era bastata per avere la meglio di una Lazio tutta cuore.
Il risultato era fisso sull’1-1 e sembrava dovesse finire così. Ma si sa, il calcio in questi casi regala sempre emozioni meravigliose e se il protagonista poi è un “signore del calcio”come lui, allora i brividi si moltiplicano.
Nell’anno dell’esordio del neo stadio bianconero, che combaciava con il suo ultimo anno nella sua Juve e soprattutto nella sera della sua settecentesima presenza, la deciderà lui. Alex Del Piero.
Ancora lui, sempre lui. Nel giorno della storia, per fare la storia.
Mandato in campo da Conte nel secondo tempo, come accadeva spesso in quella stagione, Alex Del Piero si presenta dal limite per battere una punizione, specialità della casa. C’è anche il maestro Pirlo che vuole battere, ma il 10 bianconero non batte ciglio. “Lascia, tiro io!” Andrea capisce il momento da gran signore e giocatore qual è. Sa anche lui che è la scelta più giusta, più romantica. “Vai Alex!” E dopo gli ultimi dettagli, gli ultimi sguardi, rincorsa, tiro e… Gol. Un classico. Tifosi in delirio.
Lo stadium diventa una fiaba: e’ forse il gol dell’insperato, cercato, sudato primo scudetto del post calciopoli, nel nuovo stadio e nel suo ultimo anno da giocatore, capitano, simbolo, bandiera della Juventus.
E non poteva che segnarlo lui, Pinturicchio, come nelle favole…