Da Foggia a Bari, dalla Puglia alla Puglia. Dopo aver girato l’Italia in lungo e in largo, Francesco Brienza nelle ultime tre stagioni (quella in corso compresa) è ripartito da Bari, dove i tifosi gli hanno anche intitolato una piazza per il suo ritorno in Serie D dopo il fallimento del club. Scelta di vita, la sua. Lui che in un attimo è passato dall’entusiasmo dell’anno scorso per aver raggiunto i playoff per salire in A alla delusione per essere rimasto svincolato dopo il fallimento della società.

Ma a 40 anni ha deciso di rimettersi in gioco con tanto di fascia da capitano al braccio e ripartire dal gradino più basso. Prima di questa stagione, infatti, Brienza aveva solo due presenze in D con la maglia dell’Imolese nel 1994-95. Una vita fa. Nel mezzo una carriera di alti e bassi tra soddisfazioni, delusioni, allenatori e maglie diverse. Dieci per la precisione. 10 come il suo numero di maglia nelle ultime due stagioni a Bari. Da fantasista vero.

COSA FA ORA FRANCESCO BRIENZA

Tutto iniziò a Foggia, dicevamo. Dove Brienza debuttò in Serie B dopo due anni in Primavera. In carriera ha giocato in tutti i ruoli dal centrocampo in su, ma la sua posizione ideale è sulla trequarti. Lì da dove può mandare in campo gli attaccanti col suo mancino telecomandato come se avesse un joystick tra le mani.

A suon di gol e assist è arrivato anche a debuttare nella vecchia Coppa Uefa, nel 2005 con la maglia del Palermo, il club col quale ha giocato di più nel corso della sua carriera. Ventitré anni di calcio ma ancora l’entusiasmo di un ragazzino che vuole dimostrare quanto vale. Dal Bari al Bari, con una missione: “Ripartiamo dalla polvere per tornare in paradiso”.

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Dante Giordano

Nato in Roma a inizio anni 60. Appassionato di tecnologia e sport di tutti i tipi con una predilezione per la pallacanestro e il calcio gaelico. Ha iniziato a scrivere su giornali locali e testate sportive per poi dedicarsi completamente al progetto de Loschema.it.