Basket

NBA. Chi sarà l’MVP della regular season?

Scritto da 18 Aprile 2019 29 Gennaio, 2020 No Comments

Una poltrona per due. No, non stiamo parlando del “leggendario” film natalizio di cui tutti conosciamo la trama, ma della corsa al premio di MVP della Regular Season 2018/2019. Nel tempo molti dei candidati si sono pian piano defilati, lasciandoci con un ultimo ed atroce dubbio.

Chi vincerà tra Giannis Antetokounmpo e James Harden?

L’NBA Most Valuable Player Award è il premio conferito dalla National Basketball Association al miglior giocatore della Regular Season. Fin qui nulla di trascendentale: sembrerebbe quasi una formalità individuare il vincitore. Se non fosse che nel tempo il dilemma è sempre stato se premiare il migliore della stagione o il miglior giocatore della miglior squadra in base al record di vittorie e sconfitte. Dilemma che ha sempre diviso i tifosi, facendo propendere per questo o quell’altro giocatore. In alcuni casi la fortuna è stata magnanima, unendo le due discriminati, come Stephen Curry nella stagione delle 73 vittorie, mentre in altre ha spaccato completamente la critica, ad esempio Westbrook nella stagione 2016/2017, ossia la prima delle tre stagioni consecutive chiuse in tripla doppia di media. Una cosa è certa: salvo rari casi, qualcuno rimarrà deluso, quindi passiamo a vedere a chi toccherà versare lacrime amare in questa stagione.

Vincerà Antetokounmpo.

Non possiamo non partire dal greco Giannis Antetokounmpo, un giocatore mai visto nella storia dell’NBA. Figlio di immigrati nigeriani che per anni hanno vissuto illegalmente in un quartiere di Atene vendendo riproduzioni di griffe famose per strada. Questa sua condizione economica disagiata l’ha formato caratterialmente rendendolo la macchina perfetta che è ora. Un giocatore alto 2.11 m, con un’apertura delle braccia di 2.21 m, ma con la mobilità di un play di 20 cm in meno. Praticamente il prototipo del giocatore perfetto, una sorta di clone di LeBron James ancora più alto (ed al momento con meno tiro). In questa stagione, oltre a guidare la sua Milwaukee che chiude la RS con il miglior record e di conseguenza avere il vantaggio del campo per tutti i playoff, riesce ad evolvere il suo gioco ad un livello pochissime volte visto su un parquet. Giusto per capire cosa è riuscito a fare, era dal lontano 1974 che i Bucks non chiudevano da migliori, quando vi era un certo Kareem Abdul-Jabbar in campo. Oltre ai numeri di squadra, il greco è riuscito ad avere numeri spaventosi nelle 72 partite giocate in stagione: quali 27.7 punti di media, conditi da 12.5 rimbalzi e 5.9 assist per match giocato.

Vincerà Harden.

Quando si vince qualcosa, si dice che il difficile sia confermarsi. Ok, allora abbiamo assistito ad un’eccezione straordinaria, in quanto Harden non solo è riuscito a confermarsi, ma addirittura ha migliorato ciò che umanamente si pensava impossibile per un giocatore di 29 anni. Nella scorsa stagione ha guidato i Rockets al miglior record in NBA, mentre quest’anno, complice la partenza a rallentatore della squadra di Houston, ha chiuso in quarta posizione, ma ha innalzato ancora di più il suo gioco chiudendo la stagione con 36.1 punti di media a partita. SPAVENTOSO. Giusto per capire che stagione ha realizzato il Barba, basta pensare che, dopo Michael Jordan, è stato l’unico giocatore capace di mettere a referto 2700 punti, 500 assist e 500 rimbalzi in una sola stagione. Senza troppi giri di parole, statisticamente la miglior stagione di un giocatore in NBA almeno degli ultimi 20 anni.

Previsione.

Scegliere tra Antetokounmpo ed Harden è come indicare chi preferisci tra la mamma ed il papà. Qualsiasi scelta venga fatta, scontenterà una grande fetta di tifosi ed  appassionati di basket, ma purtroppo o per fortuna l’MVP può essere uno solo. Pertanto una scelta va fatta. Quindi, se dovessi votare per il premio più iconico della storia dell’NBA, il mio voto andrebbe al Dio greco Giannis Antetokounmpo.

Però vi chiedo un favore: non ditelo ad Harden, perché tra mamma e papà è sempre un peccato scegliere.

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Dante Giordano

Nato in Roma a inizio anni 60. Appassionato di tecnologia e sport di tutti i tipi con una predilezione per la pallacanestro e il calcio gaelico. Ha iniziato a scrivere su giornali locali e testate sportive per poi dedicarsi completamente al progetto de Loschema.it.