Nel fine settimana si sono giocate le 4 partite che hanno incoronato il Cska sul trono dei canestri europeo. Ripercorriamo i match uno ad uno, analizzandoli e commentandoli in breve.

SEMIFINALI (17 MAGGIO):

FENERBACHE BEKO-ANADOLU EFES (73-92)

Era forse la più impronosticabile delle due. Cska campione. Finiti playoff il Fener viene dato favorito per il titolo, ma l’infermeria di Obradovic da più di un problema, così Lauvergne e Datome assistono i compagni in tribuna. Partenza subito in equilibrio con Sloukas che con una bomba sul finale, fissa il Fener sul +1. Al rientro dalla panchina, cambia di colpo il match con l’Efes che parte ai 2000 e i gialloblu che arrancano. La percentuale da 3 biancoblu si alza e Larkin chiude la prima metà sul +5 Anadolu. Ci si aspetta una reazione dagli spogliatoi dello Zar, ma Larkin, accompagnato da Micic (55 punti in due sulla sirena) continua a vedere una vasca da bagno al posto del canestro e a fine 3° son +11. Ultimo periodo dove il Fener forza poco e Obradovic infuriato che risparmia i migliori. Larkin MVP della partita e Efes in Finale alla prima Final Four del club.

CSKA MOSCOW-REAL MADRID (95-90)

Match dal blasone altissimo tra due delle più titolate nella storia della competizione. Una delle chiavi di lettura della partita stava nelle statistiche stagionali dei russi. Attacco più prolifico del torneo e difesa non proprio irresistibile, sopperita spesso in stagione proprio dai punti realizzati. Protagonista inaspettato per i blancos Fabien Causeur, top scorer tra i suoi, mentre dall’altra parte si continua a parlar francese, visto che Nando De Colo, è stato il vero mattatore degli spagnoli, in coppia con l’ex Sergio Rodriguez. Un parziale tira l’altro e ad incidere sul punteggio finale è il break di 30 a 17 nel quarto periodo. Già in questa partita si vede l’apporto difensivo fondamentale del 23 italiano con le treccine.

 

FINALI (19 MAGGIO):

FENERBAHCE BEKO-REAL MADRID (75-94) (3°/4° POSTO)

A livello definitorio rientra nel titolo di finale, ma quella tra le ultime due vincitrici dell’EuroLeague, non ha nulla da decidere, se non il gradino più basso del podio. Così sia Obradovic che Laso, risparmiano i vari top player. Nelle file merengue però, proprio tra quelle che non son del tutto seconde linee, emergono i decisori del match. Facundo Campazzo Gustavo Ayon, autori entrambi di due doppie doppie, marcano la partita sui binari del Madrid. Opposizione quasi del tutto nulla per il Fener e punteggio finale con un divario ampissimo. I rimpianti, nella finale delle deluse, non mancano, con il Real che ha avuto meno gli uomini migliori in semifinale (rientrato anche Llull) e il Fener che ha riempito l’infermeria nel momento cruciale.

ANADOLU EFES-CSKA MOSCOW (83-91) (1°/2° POSTO)

Esperienza, sedicesima Final Four per il Cska, dell’Armata Rossa, contro sfrontatezza, per la Cenerentola dell’Eurolega, prima partecipazione alle Final Four nella storia del club. Subito partenza sprint per i russi con Cory Higgins su tutti che cuce il primo strappo del match sul +9 Cska. L’Efes rientra in campo con il piglio del derby turco in semifinale e torna sul -2 all’intervallo grazie anche ad un regalo della difesa rossa. Il terzo quarto è forse quello che consegna il premio finale di MVP a Will Clyburn, con Daniel Hackett che timbra la partita con una difesa spaziale, proteggendo più ruoli.

Sì, perché in una delle migliori letture di Itoudis, il coach greco ha sfruttato le abilità difensive di Daniel, anche per difendere su Dunston, senza subire del tutto il mismatch col centro americano. Proprio Hackett, il Chacho Rodriguez e De Colo, mettono la parola fine ai giochi. Per l’Efes un’altra prestazione super di Shane Larkin non è stata accompagnata per nulla dai suoi compagni. Entrambe le squadre ne escono comunque vincitrici. Ataman e i suoi, secondi a testa alta, dopo che l’anno scorso avevano chiuso in ultima posizione (miglioramento più marcato della competizione). Il CSKA campione che ha avuto il coraggio, grazie ad Itoudis, di dare una seconda chance al roster che aveva deluso l’anno prima, anche per via di vari infortuni. 

La scelta è stata ben ripagata e la coppa torna a Mosca. Spasibo Vsem!

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Dante Giordano

Nato in Roma a inizio anni 60. Appassionato di tecnologia e sport di tutti i tipi con una predilezione per la pallacanestro e il calcio gaelico. Ha iniziato a scrivere su giornali locali e testate sportive per poi dedicarsi completamente al progetto de Loschema.it.