Qualcosa sta cambiando. E stavolta in meglio, con un accenno di ‘epocale’. L’Italia – e l’abbiamo detto tante volte – è lontana anni luce dagli altri paesi europei in termini di strutture: spesso ci troviamo a che fare con stadi fatiscenti e soprattutto di proprietà comunale. Juve e Sassuolo a parte, con l’ultima eccezione chiamata Udinese, praticamente nessuna squadra possiede una casa di proprietà. Chiaramente, ciò s’imbatte sui già poveri bilanci. E taglia fuori la Serie A dai campionati ultra-competitivi.

Ma come si sta adattando il movimento dei club di A? In tanti hanno già presentato il progetto, ma servirà ancora tempo. Per il 2030, potremmo però assistere a un panorama totalmente diverso. Andiamo a capire perché.

Nuovo stadio Atalanta

L’Atalanta viaggia a grandi passi verso il suo nuovo stadio. Dopo essersi imposta negli ultimi tempi come modello da seguire, con il lancio di numerosi giovani poi approdati nelle grandi squadre, da Caldara a Gagliardini fino Spinazzola, ora la società programma il futuro a lungo termine.

Per completare la metamorfosi da modello di buona gestione a squadra che possa inserirsi ogni stagione al tavolo delle migliori, la società orobica ha deciso di regalarsi una nuova casa rimanendo, però legata al campo dell’Atleti Azzurri d’Italia.

 

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Nuovo stadio Fiorentina

L’11 marzo, nella prestigiosa Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, Diego Della Valle era ancora sicuro che la sua poltrona fosse ben salda. Tant’è che i pensieri erano fissati principalmente sul nuovo stadio: scelta la location (l’area dell’attuale Mercafir), i due imprenditori avevano ideato anche un’area commerciale, zone verdi. E poi, il masterpiece: sede della società e centro sportivo, con una fermata della tramvia per i tifosi, oltre all’hotel attaccato allo stadio.

Un impianto, nelle loro intenzioni, che prevederebbe 40mila posti. Con grande attenzione allo spettacolo: la perfetta visibilità è sempre stata al primo posto. Un museo, il ristorante panoramico e 7mila metri quadrati dedicati a ogni possibile mostra o evento. Insomma, serve dire altro? Sì, serve dirlo a Commisso. Al momento, la cittadella dei Della Valle, l’ha bella che snobbata.

Nuovo stadio Roma

Questa è una spy story, e noi chiaramente non entreremo nel merito. Ci limitiamo a dire che esiste, sì, un piano B se non si dovesse concretizzare l’idea Tor di Valle, dove Pallotta aveva individuato lo spazio e l’area per costruire il nuovo stadio. E adesso? Attenzione a Fiumicino, che ha un comune diverso e che ha specialmente lo spazio.

Del resto, con la zona commerciale del Parco Leonardo e con un’autostrada che permetterebbe di raggiungere l’impianto praticamente in poco tempo, la soluzione Fiumicino sembrerebbe un giusto mezzo. Come racconta il quotidiano, lì ci sarebbero aree edificabili fin dal piano regolatore del ’62. E per il flusso di Tor di Valle, nel cuore della Capitale, sembrano giorni durissimi.

Nuovo stadio Hellas Verona e Chievo Verona

Obiettivo 2022. Il Nuova Arena Stadium sostituirà il Bentegodi. Le novità? Un’imponente area commerciale e impatto zero sul nuovo quartiere. I cantieri dovrebbero durare un anno al massimo. L’impianto potrebbe sorgere sulle ceneri del quasi ‘defunto’ Bentegodi: l’abbattimento di un pezzo di storia, sì, ma per il nuovo e bellissimo che avanza. Il costo dovrebbe essere intorno ai 100 milioni: spazio a parcheggi, ristoranti, bar e anche un albergo.

Un anno per la costruzione e un anno per la rifinitura della nuova struttura. In attesa del definitivo via libera al progetto, che può arrivare in questa settimana, in un paio di primavere Verona si aspetta di poter mettere a punto il nuovo stadio. Resta un po’ di discussione, specialmente politica: ma le intenzioni ci sono tutte. E sebbene non sia uno stadio di proprietà, quello di Chievo ed Hellas sarà un bel fiore all’occhiello.

Nuovo stadio Empoli

L’Empoli ha scelto tutto: non sarà un vero e proprio impianto costruito da zero, ma sarà una riqualificazione del Castellani. Non solo: quello di Empoli sarà il primo stadio realizzato in project financing, ossia seguendo le indicazioni a disposizione dei club riguardo proprio agli stadi.

Una struttura da ventimila spettatori circa, pronta a sorgere nella stessa area del Castellani. Un po’ di numeri: 32mila metri quadrati, tre settori nuovi su quattro. Non cambierà solo la Maratona, si avvicinerà al campo eliminando l’attuale pista di atletica. Il progetto prevede inoltre 21 Sky box, sala per famiglie e una tribuna stampa da oltre 200 posti. Dulcis in fundo: 300, nuovi, metri quadrati di spogliatoi.

Nuovo stadio Genoa/Sampdoria

C’è un’idea, non c’è un progetto. Genoa e Sampdoria hanno costituito la società Luigi Ferraris: dopo praticamente un anno tutto da raccontare, alla fine la prima asta per la vendita è andata deserta. Comunque, nulla di clamoroso: il nuovo Ferraris dovrebbe sorgere in tre anni, il percorso è rallentato dalla trafila burocratica ma difatti è pronto a essere battuto. E Marassi? Non sarà abbattuto: Genova vuole tenere il proprio simbolo e vuole farne il teatro dello sport. Di altro sport.

Tutto pronto per la presentazione di un progetto preliminare: ci vorrà un piano economico finanziario – intorno i 45 milioni – e ci saranno da superare tutte le normative Uefa. Il Ferraris sta per sbocciare, stavolta altrove. Il comune di Genova conta di chiudere tutto nel 2022, Samp e Genoa sperano di iniziare in quell’anno già a vincere nella nuova casa.

Nuovo stadio Milan/Inter

Se ne va San Siro? Così pare, pure se il sindaco di Milano, Sala, non sembrerebbe per nulla d’accordo. Comunque, Inter e Milan si sono unite e hanno deciso di dare vita a un impianto nuovo, sempre in quella zona. Anzi, praticamente di fianco: il Meazza sarebbe così demolito, dando il via alla super struttura che potrebbe ospitare la cerimonia di apetura di Milano-Cortina 2026. Per le due squadre sarebbe pronto un investimento di 600 milioni di euro, stessa spesa affrontata dall’Atletico per il Wanda Metropolitano di Madrid. E a proposito di Madrid: appena avete un po’ di tempo, guardate il nuovo Bernabeu.

In ogni caso, lo stadio milanese sarà qualcosa di pazzesco: solo per il nome, ci sono società che sono pronte a inserire un valore minimo di 25 milioni a stagione. Restano i sessantamila posti, con una visuale che sarà migliorata. Nel progetto, il prato e il primo anello sarebbero difatti interrati: gli ingressi saranno poi separati. E questa è curiosa.

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Francesco Bartoletti

Francesco nasce a Napoli nel pieno degli anni 60. Ha vissuto a Roma da quando era adolescente. Appassionato di basket e calcio ha però un amore sconfinato per qualsiasi tipo di sport. Scrive su testate sportive da circa 30 anni e ha abbracciato in pieno il progetto de Loschema.it.